N° 95
SALTO NEL BUIO
1.
Immaginate di
affondare in un fiume di sangue, un fiume che corre impetuoso travolgendovi e
trascinandovi nella sua corsa. È questa la situazione in cui si trova Scott
Lang alias Ant Man in questo momento. La riserva d’aria nel suo casco non
durerà a lungo.
La
sua mente torna a non molte ore prima, quando si era rimpicciolito a livello
microscopico ed era stato letteralmente iniettato nel flusso sanguigno di Tony
Stark. Lo scopo dell’operazione era rintracciare e neutralizzare una sorta di
virus tecnologico che era stato rilasciato gradatamente nel corpo di Tony
tramite un congegno nascosto nel suo pacemaker. Il problema è che il nemico
aveva predisposto delle contromisure e così la navicella con a bordo Ant Man è
stata letteralmente aperta in due catapultandolo in questa brutta situazione.[1]
Non
ci sono molte possibilità di tirarlo fuori dai guai, anzi: ce n’è solo una e
volente o nolente, Scott non ha avuto altra scelta che accettarla.
Un
oggetto che si sta avvicinando gli fa capire che lei sta già arrivando.
Non molto tempo
prima, la brillante neurologa e cardiologa di fama internazionale Erica
Sondheim era in preda alla frustrazione per aver perso i contatti con Ant Man,
poi la voce del minuscolo supereroe è arrivata grazie ad un collegamento di
fortuna.
Ci vogliono pochi
minuti per spiegare la situazione ed è Happy Hogan, Direttore Esecutivo della
Fondazione Maria Stark e migliore amico di Tony a dire quel che pensano tutti i
presenti:
-La missione è fallita,
dobbiamo tirarti fuori di lì.-
<<E lasciare
Tony in balia di qualunque cosa ci sia qui nel suo organismo? Non se ne parla
nemmeno: sono un eroe dopotutto, un Vendicatore… beh di riserva ma sempre un
Vendicatore.>> ribatte, convinto, Ant Man.
-Potremmo inviarti
una nuova attrezzatura,.- interviene la Dottoressa Sondheim -Il Dottor Pym ci
ha lasciato una seconda siringa. Il problema è che non abbiamo nessuno da
metterci dentro: Pym è in California e non arriverebbe mai in tempo utile prima
che ti finisca la riserva d’ossigeno, mentre Wasp non risponde. Devi per forza
uscire.-
-Posso… posso farlo
io.-
A parlare è stata una ragazza che
potrebbe avere 15 o 16 anni che indossa un costume simile a quello di Ant Man
con un casco che le copre la metà superiore del volto e da cui spuntano dei
capelli biondi.
-E tu da dove
spunti? Ci mancava giusto una supereroina adolescente adesso. Come dovremmo
chiamarti: Ant Girl?- ribatte Happy
-Beh… sì ma questo
non conta: quello che importa è che io posso salvare mio… voglio dire: Ant
Man.-
Da
lontano Scott Lang grida:
<<No! Non se
ne parla nemmeno.>>
-Per favore…- replica lei -… tu lo sai che
posso farlo. Non sono forse scesa fino a quel micromondo per aiutarti?[2]
Qui dovrò rimpicciolirmi molto meno.-
<<Dicevi di aver perso i tuoi poteri.>>
-Ed era vero ma li ho riavuti di recente, poi
ti spiegherò.-
<<Cassie>>
-Non usare il mio vero nome quando sono in
costume. Me lo dici sempre anche tu.-
-Normalmente sarei contraria a mandare in
mezzo al pericolo una ragazza così giovane…- interviene Pepper Potts, tra le
altre cose attuale compagna di Tony Stark -… ma questa è una situazione
d’emergenza e bisogna agire in fretta. Sei davvero sicura di sapertela cavare,
Ant Girl o comunque ti chiami?-
-Io… sì… sì, lo sono.-
-E allora procediamo. Dottoressa Sondheim…-
Erica
Sondheim le si avvicina e dal suo sguardo Cassie Lang ha la certezza che abbia
capito benissimo chi si cela sotto la maschera.
-Tanto per cominciare…- dice -… ci sono un
po’ di cose che debbo spiegarti.-
Il
termine chalet potrebbe stare stretto alla costruzione decisamente lussuosa
nelle Alpi Svizzere ma è così che preferisce chiamarlo il suo proprietario, un
uomo sui quarant’anni circa, capelli e pizzo castani così chiari da sembrare
quasi biondi che è appena uscito dalla doccia ed ha indossato un accappatoio
azzurro.
Raggiunge un ampio
soggiorno con vetrata panoramica e si dirige ad un ricco mobile bar per
versarsi un bicchiere di un whisky di marca.
-Posso averne uno anch’io?-
A fare la domanda è
stata una giovane ed attraente donna dai capelli biondi che indossa una tenuta
da sciatrice ed è appena entrata.
-Serviti pure, Jill.- le dice l’uomo
porgendole un bicchiere e posando nel contempo una bottiglia di liquido ambrato
sul ripiano.
La
ragazza beve un sorso poi dice:
-La Contessa De La Spiroza è tornata con
ospiti.-
-Lo so.- replica l’uomo ostentando calma -Come
prevedevo, ha chiesto aiuto a Tony e lui le ha concesso un paio di suoi
collaboratori ed uno dei suoi Iron Men.-
-Uno?-
L’uomo
sogghigna e replica:
-Ormai è da tempo che sono convinto che ci
sia più di un Iron Man e che Tony finanzi anche War Machine nonostante sia
ufficialmente ricercato come terrorista e su quest’ultimo punto ho avuto
recentemente la conferma che avevo ragione.-
-Sai anche chi sono gli altri due, Greg?-
chiede ancora la donna -
-La donna è Meredith McCall, un’ereditiera
che è stata il primo amore di Tony, una storia alla Giulietta e Romeo ma senza
morti anche se con un figlio segreto riapparso dopo anni. Cosa abbia fatto
negli ultimi anni Meredith è un mistero, anche se pare che sia stata in
Giappone. Il nero è un ex pugile, Eddie March che anni fa ha vinto il titolo
mondiale dei Pesi Massimi e poi si è ritirato per motivi di salute. Ora lavora
per la Fondazione Stark. Quando era sul ring lo chiamavano Iron Man, non è
ironico; mia cara Jill?-
-Cosa conti di fare adesso, Greg?-
-Dare loro una piccola dimostrazione di
forza, in fondo è quello che si aspettano.-
-Non sono sicura di capire perché darsi tanto
fa fare solo per una piccola industria di strumenti ottici.-
-Stephanie De La Spiroza non è il fine ma il
mezzo… uno dei mezzi per ottenere il nostro vero fine: la vendetta .-
Un
sorriso maligno si dipinge sul volto dell’uomo.
2.
In una lussuosa villa
non troppo lontano da Ginevra,[3]
Meredith McCall sorride ed esclama:
-Ecco svelato l’arcano. Internet non avrà
tutte le risposte ma ogni tanto qualcuna, la dà se sai cercare.-
-A che ti riferisci?- le chiede Eddie March.
-Al tuo fantasma biondo… che non è affatto un
fantasma. Guarda!-
Sul
display dello Starkphone di Meredith appaiono una serie di immagini della
stessa ragazza bionda dello chalet, ora su una pista di sci, poi su una
spiaggia in bikini, ed ancora all’uscita di un party.
-È proprio lei!- esclama la Contessa
Stephanie De La Spiroza
-L’ereditiera Jillian Cord a vari eventi
mondani. Pare che divertirsi sia la sua attività preferita.-
-La figlia di Edwin Cotd.- commenta Eddie
-Questo spiega la somiglianza con Janice. E così avrebbe deciso di darsi agli
affari? Mi chiedo…-
Eddie
non ha tempo di finire la frase: la vetrata panoramica s’infrange di colpo e
nel salone irrompe una squadra di uomini armati.
-State tutti buoni e calmi e nessuno si farà
male.- dice uno di loro, il capo evidentemente.
La
risposta di Meredith è cacciare un urlo e lanciarsi contro gli avversari
abbattendone uno con un calcio e disarmandone un altro con un colpo di karate.
Approfittando della
sorpresa degli avversari, Eddie sferra un micidiale pugno ad uno di loro e ne
afferra un altro per il bavero ma prima che possa colpirlo, una voce risuona
nella stanza:
-Basta così, fermi!-
Eddie
si volta e vede due scagnozzi che tengono ferma Stephanie De La Spiroza e la
minacciano con una pistola puntata alla tempia.
-Ora noi ce ne andremo con la Contessa e voi
ve ne starete buoni o lei ci rimette la testa.-
Meredith
valuta l’opportunità di una reazione ma decide che è troppo rischiosa e si
ferma.
-Se le torcete un capello…- comincia a dire
Eddie ma il capo del commando lo interrompe:
-Non sei nella condizione di minacciare
nessuno, amico, quindi risparmiati le frasi ad effetto.-
Il
gruppetto esce all’aperto e sale rapidamente a bordo di un elicottero in attesa
che decolla immediatamente.-
-Maledetti bastardi!-
-Non possiamo lasciarli andare con la
Contessa.- afferma Meredith.
-Certo che no. Pensano di essere stati furbi
a fuggire in elicottero…- Eddie indica una figura volante che si sta
avvicinando -… ma non hanno tenuto conto di Iron Man.-
Ling
McPherson è una bella ragazza cinoamericana che è a capo della sicurezza della
Stark-Fujikawa. È stata incaricata di ritrovare la Presidente esecutiva della
società, Rumiko Fujikawa, misteriosamente scomparsa dopo che una parete del suo
ufficio è stata sfondata
Ling
ha svolto coscienziosamente le sue ricerche: sia l’appartamento a New York di
Rumiko che gli altri luoghi che è solita frequentare non hanno segni di un suo
passaggio recente. Rimane un solo posto da controllare: la tenuta della
famiglia Stark a Southampton, nella Contea di Suffolk, dimora abituale di
Rumiko quando Morgan Stark è negli Stati Uniti. Che i due siano amanti non è
certo un segreto e Rumiko ha le chiavi di questo posto.
Il
cancello non è un problema: Ling ha il telecomando, il suo ruolo le ha concesso
questo privilegio di libero accesso, si può dire.
Ling parcheggia la
sua auto sportiva davanti alla villa e scende. Tutto sembra tranquillo ma un
sesto senso ormai affinato da tempo le fa pensare che ci sia qualcosa che non
va. Estrae la sua pistola e si avvicina alla porta. È socchiusa, quindi
dovrebbe esserci qualcuno. Entra guardandosi intorno circospetta ma non può
evitare che un improvviso raggio di energia la colpisca.
Crolla
a terra e non sente una voce femminile che dice:
-Stupida.-
Sarebbe
disonesto affermare che Cassandra Lang si sente sicura di sé, in realtà è
spaventata ma non lo ammetterebbe mai. Suo padre è in pericolo e lei deve
aiutarlo, questo è ciò che conta e poi, diciamolo francamente, è eccitatissima
alla prospettiva di quell’impresa: viaggiare all’interno di un corpo umano.
-Spero che tu abbia capito bene le
istruzioni.- le dice la Dottoressa Sondheim.
-Assolutamente sì.- ribadisce Cassie -Non
sono mica una stupida.-
-Non l’ho mai detto e neppure pensato ma tu
non hai ancora l’età per guidare un’auto ed io sto per farti pilotare una
navicella avveniristica e per giunta microscopica. Se qualcosa andrà storto,
avrò te ed Ant Man sulla coscienza.-
-Ce la farò, devo. Ne va della vita di…-
-Di tuo padre? Non fare quella faccia: so da
tempo chi è Ant Man e capire chi sei tu è stato semplicissimo. Non
preoccuparti: come si dice in questi casi, il tuo segreto è al sicuro con me.-
-Mi fido di lei, Dottoressa, possiamo
cominciare adesso?-
La
Dottoressa Sondheim sospira e risponde:
-Sì, possiamo cominciare.-
In
seguito Cassie, o Ant Girl, se vogliamo chiamarla così, ricorderà con chiarezza
solo l’ebbrezza di diventare infinitamente piccola, come sia arrivata al posto
di guida della micro navicella inserita in una siringa rimarrà per sempre vago
ed impreciso.
-Sono pronta.- dice
<<Allora si parte.>> replica
Erica Sondheim.
Lo stantuffo della
siringa viene premuto e per un istante Cassie Lang si sente come se le avessero
dato un calcio nel sedere.
3.
L’elicottero dei
rapitori di Stephanie De La Spiroza è veloce, ma non abbastanza per competere
con l’armatura di Iron Man. Eddie March ha avuto tutto il tempo di indossarla e
raggiungere il velivolo.
Ora medita sul da
farsi. Il suo istinto lo spingerebbe ad assalire l’elicottero, liberare
Stephanie e portarla al sicuro ma sarebbe anche interessante vedere dove la
portano e magari da chi.
Aziona
il suo comunicatore con distorsore vocale e fa una chiamata:
<<Qui è Iron Man, mi sente Miss
McCall?>>
<<Forte e chiaro, ma puoi anche
chiamarmi Meredith… Eddie.>>
<<Niente nomi veri mentre ho l’armatura. So
che questa conversazione è protetta, Tony fa sempre le cose per bene, ma
preferisco non fidarmi del tutto.>>
<<Capisco ed approvo. Li hai
raggiunti?>>
<<Sono alle loro spalle. Sarebbe facile
irrompere all’interno, liberare la Contessa ed andarcene dopo aver fatto un po’
di danni, però…>>
<<Però?>>
<<Se li seguo senza farmi vedere, potrebbero
portarmi da chi li ha ingaggiati e potremmo sistemare anche lui… o lei… una
volta per tutte.>>
<<Ottimo piano. Sapevo che oltre che di
bei muscoli eri dotato un cervello di prim’ordine.>>
<<Troppo buona. Adesso metto l’armatura in
modalità stealth e gli sto alle costole.>>
<<Io ti sono dietro in auto. Sto
seguendo il tuo segnale sulla frequenza che mi hai dato.>>
<<Da sola? Credi che sia il caso?>>
<<So cavarmela benissimo, avvertirò le
autorità al momento opportuno, tranquillo.>>
Eddie
sospira ma non replica. Prosegue l’inseguimento finché l’elicottero non si
abbassa verso un complesso di edifici in muratura in cima ad un picco,
Sembra
il rifugio di un cattivo bondiano, pensa, chissà che non sia proprio quello che
mi aspetta? Lo scoprirò presto.
Aspetta che
l’elicottero sia atterrato e che gli occupanti con l’ostaggio siano scesi, poi
si tuffa verso il basso.
La tensione nella
stanza è decisamente evidente così come è evidente che tutti i presenti
preferirebbero essere altrove e la cosa è molto interessante, pensa il giovane
chiamato Philip Stark mentre entra nell’ufficio di Rae Lacoste, seduta con aria
cupa alla sua scrivania
-Ti ringrazio di essere venuto.- gli dice
James Rupert Rhodes decisamente a disagio.
-Figurati! In fondo cosa avevo da fare a
parte dirigere un impero multinazionale dopo la misteriosa scomparsa del suo
Presidente?- replica, sarcastico, il figlio di Tony Stark -Devo ammettere che
la tua richiesta mi ha incuriosito. Perché dovevo venire io qui, alla Stark
Tower? Perché non potevi venire tu alla Stark-Fujikawa?-
-Si tratta di un… di una faccenda molto
delicata… e personale -
-Ovvero?-
-Si tratta di un video che è stato spedito a
noi tre.- spiega la bionda Rae Lacoste indicando oltre a suo marito anche la
Dottoressa Glenda Sandoval -Vogliamo impedirne la diffusione.-
-Ed anche risalire a chi l’ha inviato.-
precisa Rhodey -Pensi di poterci riuscire?-
-Chiederesti a Leonardo se sa dipingere?-
ribatte Philip -Certo che posso farlo, la vera domanda è: perché dovrei?-
-Perché siamo abbastanza disperati da
chiedertelo pur sapendo che ci sbatterai la porta in faccia, ti basta come
motivo?- ribatte Rae.
Il
giovane la guarda abbozzando un sorriso e le chiede:
-Fin dove saresti disposta ad arrivare per
farmi accettare, Mrs. Rhodes?-
-Lacoste, prego.- precisa lei -Quanto a fino
a quanto sarei disposta ad arrivare… fissa tu il limite.-
Il
giovane rimane silenzioso per un po’, poi dice:
-Ok, lo farò. Ora fatemi vedere quel video.-
-È proprio necessario?- protesta Glenda
Sandoval -È… è molto imbarazzante e poi…-
-Doveva pensarci prima di mettersi in certe
situazioni, Dottoressa.- replica acidamente Rae.
Si
alza in piedi e porge il suo Starkphone a Philip dicendo:
-Guarda pure e spero che ti diverta.-
Jim
Rhodes sospira .
Ant
Man vede avvicinarsi la navicella e nel suo casco risuona la voce di sua
figlia:
<<Ciao papà. Pensi di farcela a
raggiungermi?>>
-Ci posso provare, piccola.- replica lui
-Cerca di arrivare più vicina che puoi.-
<<Ci ha già pensato Andromaca, è lei
che guida.>>
-Andromaca? Oh già, dimenticavo la mania di
Tony per la Grecia antica ok, arrivo.-
Secondo un vecchio
modo di dire, il sangue è più denso dell’acqua, ebbene: è vero come deve
constatare Scott Lang mentre nuota controcorrente riuscendo a raggiungere la
navicella. Un portello si apre facendolo entrare in una camera stagna che fa
defluire il sangue. Getti di schiuma lo colpiscono ripulendo il suo costume e
getti d’aria calda lo asciugano. Solo allora una porta si apre facendolo
entrare nella cabina di pilotaggio.
-Papà!- esclama Cassie Lang gettandogli le
braccia al collo -Ero così in ansia!-
-Sto bene adesso.- le dice lui -Non avrei
voluto coinvolgerti, ma ormai sei qui. Da quanto hai ripreso i tuoi poteri?-
-Un paio di settimane. Io… aspettavo il
momento giusto per dirtelo.-
Scott
fa una smorfia. Il momento giusto poteva anche non arrivare mai ma non è il
caso di pensarci proprio adesso.
-Facciamo rotta verso il cuore.- dice
-Abbiamo un lavoro da fare.-
4.
Philip
Stark solleva lo sguardo dal display dello Starkphone di Rae Lacoste e con un
sorrisetto insolente dice:
-Però, non immaginavo che fosse così caliente Dottoressa Sandoval, i miei
complimenti.-
Glenda
Sandoval abbassa la testa e se potesse, sprofonderebbe all’istante nel
pavimento. Rae avvampa e se potesse incenerire con lo sguardo, quasi nessuno
dei presenti sarebbe salvo. Quanto a Jim Rhodes, è decisamente sbrigativo:
-Piantala di dire idiozie e trova un modo per
bloccare la diffusione del video e scoprire da dove arriva.-
Il
giovane conosciuto negli ambienti degli hacker col nome di Corvo fa un’alzata
di spalle e replica:
-Oh, quello? L’ho già fatto… o credevate
davvero che stessi perdendo tempo a guardare uno stupido video porno?-
-E allora?- chiede con evidente impazienza
Rae.
-E allora, il nostro amico o amica è davvero
in gamba: ha fatto rimbalzare il segnale da decine di server in tutto il mondo per
coprire le sue tracce, ma io sono ancora più in gamba. Ho individuato il
computer da cui è partito il video e l’ho infettato con un virus di mia
invenzione che cancellerà automaticamente il video non appena tenterà di
diffonderlo. Certo, questo non elimina al 100% la possibilità che qualcuno
abbia già copiato il file e lo distribuisca ma è comunque un passo avanti.-
Glenda mormora:
-Grazie.-
-Un giorno mi ripagherà, Dottoressa, tutti
voi lo farete. Devo solo decidere come e quando.-
-Che puoi dirci degli autori di questa
bravata?- chiede Rae,
-C’è di mezzo un hacker molto bravo, quasi al
mio livello , questo è certo. Non per realizzare il video ovviamente, quello lo
sa fare chiunque, ma per creare la rete di protezione e per superare le misure
di sicurezza degli Starkphone. Ce n’erano tre o forse quattro capaci di farlo:
uno sono io naturalmente, una ora lavora per l’F.B.S.A. a Los Angeles, un’altra
è semplicemente scomparsa, la chiamavano Skye e nessuno sa che fine ha fatto,
anche se io ho qualche sospetto[4],
ma non ha molta importanza, perché non è stata nessuna di loro due ne sono
sicuro. Non so dirvi molto del quarto. Nessuno di noi ha mai incontrato gli
altri, a quanto ne so o ne conosce la faccia o il vero nome.-
-E allora che puoi dirci?-
-Posso dirvi dove si trova il computer da cui
lavora.-
-E dov’è?- incalza Rae.
Philip
Stark guarda i suoi interlocutori, fa un largo sorriso e risponde:
-Avete mai sentito parlare di Santa
Providencia?-
Nelle
Alpi Svizzere un Iron Man scende verso la costruzione in muratura dove hanno
appena portato Stephanie De La Spiroza.
È protetto da un
dispositivo che lo rende invisibile sia ai dispositivi elettronici che all’occhio
umano. Ha una durata limitata ma comunque sufficiente ad arrivare fin lì e una
volta che sarà sceso, non avrà più importanza, pensa Eddie March.
Improvvisamente
delle feritoie si aprono sulla parete e ne escono dei cannoncini che fanno
subito fuoco contro di lui.
Preso
di sorpresa Eddie viene colpito e mentre cade e ritorna visibile pensa: mi
hanno scoperto, ma com’è possibile?
Non
molto lontano da lì, Meredith McCall, a bordo di una Ferrari California, si
trova di fronte ad un problema apparentemente insormontabile: non c’è più la
strada, è impossibile proseguire in auto. A quanto sembra, il posto dove hanno
portato Stephanie De La Spiroza è raggiungibile solo volando o con la funivia
che sembra in disarmo. C’è una terza alternativa, però ed è ora di usarla.
Meredith
preme un pulsante sul cruscotto e le ruote dell’auto si sollevano in posizione
orizzontale mentre l’auto stessa si solleva. .
Meredith
sorride e mormora:
-Grazie del prestito, Tony.
5.
Ling
McPherson si risveglia e scopre di trovarsi letteralmente in una brutta
posizione: è ammanettata ad un letto ed è in mutandine e reggiseno. Chi le ha
fatto questo scherzetto evidentemente voleva essere sicuro che lei non si
liberasse tanto presto.
Le
ci vorrà del tempo ma in qualche modo riuscirà a liberarsi, pensa la giovane
cinoamericana. Quel che le è successo prova oltre ogni dubbio che a Rumiko
Fujikawa è successo qualcosa di grave.
Perché non l’hanno
uccisa o portata da un’altra parte come prigioniera? Si chiede ancora Ling.
Sarebbe stato più semplice di questa sceneggiata.
Improvvisamente sente
un odore inequivocabile: fumo. Il suo aggressore ha appiccato un incendio e
l’ha lasciata a bruciare viva. Deve liberarsi a tutti i costi, deve.
Pepper
Potts osserva Tony Stark ancora profondamente addormentato. Ne hanno passate
così tante insieme dai tempi in cui lei era solo la sua segretaria e ci hanno
messo così tanto tempo per diventare una coppia che le cose non possono, non
devono andare male proprio adesso.
-Andrà tutto bene , vedrai.- le dice Happy
Hogan -Il capo è un osso duro.-
Pepper
sorride suo malgrado.
-Smetterai mai di chiamarlo capo, Happy?-
replica accennando un sorriso.
-Sai com’è, le vecchie abitudini sono dure a
morire. Per esempio, io mi preoccupo ancora per te.-
-Non è necessario, Happy. Non sono più una
damigella in pericolo.-
-Non lo sei mai stata. Eri tu quella forte
nel nostro matrimonio.-
-Non abbastanza da salvarlo, però.-
-Non puoi combattere contro il destino -
-Sei diventato filosofo adesso?-
-Solo più vecchio, solo più vecchio.-
Non
lo siamo tutti? Pensa Pepper.
La
navicella corre rapida lungo il flusso sanguigno di Tony Stark come un salmone
che risale la corrente impetuosa. Attraverso un monitor gli occupanti possono
vedere il panorama intorno a loro.
-È… incredibile!- esclama Cassie Lang.
-Già.- concorda suo padre -Il corpo umano è
davvero una macchina complessa e meravigliosa ma questo non è un tour guidato,
abbiamo un lavoro da fare, quindi facciamolo e poi torniamo alle nostre vite,
tu specialmente.-
-Tu sei contrario a che io faccia la
supereroina, non è vero?-
-Quale genitore sarebbe contento di sapere
che sua figlia rischia la vita ogni giorno? Detto questo, non credo di essere
in grado di impedirti di fare alcunché ormai. I Vendicatori hanno iniziato un
programma di addestramento per aspiranti supereroi, potresti seguirlo.-
Prima
che Cassie possa rispondere, sul monitor appare la vista più incredibile della
loro vita: il cuore pulsante di Tony Stark, che dalla loro prospettiva appare
decisamente grande
Cassie
è a bocca aperta senza parole, poi, improvvisamente si scuote quando sullo
schermo appare qualcosa in avvicinamento.
-Cos’è quello?- esclama la ragazzina.
All’inizio
sembra una massa indistinta, ma presto appare chiaro che sono migliaia, forse
milioni di nanomacchine che si stanno assemblando in una forma letale, quella
di un robot umanoide. .
-Credo che sia quello che stavamo cercando…-
risponde Scott Lang -… ma è lui che ha trovato noi!-
Dalle
braccia del robot parte una doppia scarica di energia diretta verso la
navicella.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Non
molto da dire su quest’episodio, quindi non perdiamo tempo:
1)
Confesso
che era mia intenzione concludere la storyline del viaggio nel corpo di Tony
Stark in quest’episodio ma la carne al fuoco era troppa e non volevo rovinarla
con qualcosa di affrettato e così, appuntamento al prossimo episodio per l’atto
conclusivo di questa piccola saga.
2)
Jillian
Cord è una mia creazione originale ma l’identità del suo complice, quando sarà
rivelata,potrebbe sorprendervi. -_^
Nel prossimo
episodio: un video compromettente, un rapimento in Svizzera, una microscopica
minaccia alla vita di Tony Stark. Potrebbe esserci un’unica mente dietro questi
eventi? War Machine è intenzionato a scoprirlo ma nel frattempo la sua vita
privata sta crollando a pezzi. Cosa riserva il futuro a lui ed agli altri
membri del nostro cast? Scopritelo qui con noi.
Carlo