N° 95

 

SALTO NEL BUIO

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Immaginate di affondare in un fiume di sangue, un fiume che corre impetuoso travolgendovi e trascinandovi nella sua corsa. È questa la situazione in cui si trova Scott Lang alias Ant Man in questo momento. La riserva d’aria nel suo casco non durerà a lungo.

La sua mente torna a non molte ore prima, quando si era rimpicciolito a livello microscopico ed era stato letteralmente iniettato nel flusso sanguigno di Tony Stark. Lo scopo dell’operazione era rintracciare e neutralizzare una sorta di virus tecnologico che era stato rilasciato gradatamente nel corpo di Tony tramite un congegno nascosto nel suo pacemaker. Il problema è che il nemico aveva predisposto delle contromisure e così la navicella con a bordo Ant Man è stata letteralmente aperta in due catapultandolo in questa brutta situazione.[1]

Non ci sono molte possibilità di tirarlo fuori dai guai, anzi: ce n’è solo una e volente o nolente, Scott non ha avuto altra scelta che accettarla.

Un oggetto che si sta avvicinando gli fa capire che lei sta già arrivando.

 

Non molto tempo prima, la brillante neurologa e cardiologa di fama internazionale Erica Sondheim era in preda alla frustrazione per aver perso i contatti con Ant Man, poi la voce del minuscolo supereroe è arrivata grazie ad un collegamento di fortuna.

Ci vogliono pochi minuti per spiegare la situazione ed è Happy Hogan, Direttore Esecutivo della Fondazione Maria Stark e migliore amico di Tony a dire quel che pensano tutti i presenti:

-La missione è fallita, dobbiamo tirarti fuori di lì.-

<<E lasciare Tony in balia di qualunque cosa ci sia qui nel suo organismo? Non se ne parla nemmeno: sono un eroe dopotutto, un Vendicatore… beh di riserva ma sempre un Vendicatore.>> ribatte, convinto, Ant Man.

-Potremmo inviarti una nuova attrezzatura,.- interviene la Dottoressa Sondheim -Il Dottor Pym ci ha lasciato una seconda siringa. Il problema è che non abbiamo nessuno da metterci dentro: Pym è in California e non arriverebbe mai in tempo utile prima che ti finisca la riserva d’ossigeno, mentre Wasp non risponde. Devi per forza uscire.-

-Posso… posso farlo io.-

            A parlare è stata una ragazza che potrebbe avere 15 o 16 anni che indossa un costume simile a quello di Ant Man con un casco che le copre la metà superiore del volto e da cui spuntano dei capelli biondi.

-E tu da dove spunti? Ci mancava giusto una supereroina adolescente adesso. Come dovremmo chiamarti: Ant Girl?- ribatte Happy

-Beh… sì ma questo non conta: quello che importa è che io posso salvare mio… voglio dire: Ant Man.-

Da lontano Scott Lang grida:

<<No! Non se ne parla nemmeno.>>

-Per favore…- replica lei -… tu lo sai che posso farlo. Non sono forse scesa fino a quel micromondo per aiutarti?[2] Qui dovrò rimpicciolirmi molto meno.-

<<Dicevi di aver perso i tuoi poteri.>>

-Ed era vero ma li ho riavuti di recente, poi ti spiegherò.-

<<Cassie>>

-Non usare il mio vero nome quando sono in costume. Me lo dici sempre anche tu.-

-Normalmente sarei contraria a mandare in mezzo al pericolo una ragazza così giovane…- interviene Pepper Potts, tra le altre cose attuale compagna di Tony Stark -… ma questa è una situazione d’emergenza e bisogna agire in fretta. Sei davvero sicura di sapertela cavare, Ant Girl o comunque ti chiami?-

-Io… sì… sì, lo sono.-

-E allora procediamo. Dottoressa Sondheim…-

            Erica Sondheim le si avvicina e dal suo sguardo Cassie Lang ha la certezza che abbia capito benissimo chi si cela sotto la maschera.

-Tanto per cominciare…- dice -… ci sono un po’ di cose che debbo spiegarti.-

 

            Il termine chalet potrebbe stare stretto alla costruzione decisamente lussuosa nelle Alpi Svizzere ma è così che preferisce chiamarlo il suo proprietario, un uomo sui quarant’anni circa, capelli e pizzo castani così chiari da sembrare quasi biondi che è appena uscito dalla doccia ed ha indossato un accappatoio azzurro.

Raggiunge un ampio soggiorno con vetrata panoramica e si dirige ad un ricco mobile bar per versarsi un bicchiere di un whisky di marca.

-Posso averne uno anch’io?-

A fare la domanda è stata una giovane ed attraente donna dai capelli biondi che indossa una tenuta da sciatrice ed è appena entrata.

-Serviti pure, Jill.- le dice l’uomo porgendole un bicchiere e posando nel contempo una bottiglia di liquido ambrato sul ripiano.

            La ragazza beve un sorso poi dice:

-La Contessa De La Spiroza è tornata con ospiti.-

-Lo so.- replica l’uomo ostentando calma -Come prevedevo, ha chiesto aiuto a Tony e lui le ha concesso un paio di suoi collaboratori ed uno dei suoi Iron Men.-

-Uno?-

            L’uomo sogghigna e replica:

-Ormai è da tempo che sono convinto che ci sia più di un Iron Man e che Tony finanzi anche War Machine nonostante sia ufficialmente ricercato come terrorista e su quest’ultimo punto ho avuto recentemente la conferma che avevo ragione.-

-Sai anche chi sono gli altri due, Greg?- chiede ancora la donna -

-La donna è Meredith McCall, un’ereditiera che è stata il primo amore di Tony, una storia alla Giulietta e Romeo ma senza morti anche se con un figlio segreto riapparso dopo anni. Cosa abbia fatto negli ultimi anni Meredith è un mistero, anche se pare che sia stata in Giappone. Il nero è un ex pugile, Eddie March che anni fa ha vinto il titolo mondiale dei Pesi Massimi e poi si è ritirato per motivi di salute. Ora lavora per la Fondazione Stark. Quando era sul ring lo chiamavano Iron Man, non è ironico; mia cara Jill?-

-Cosa conti di fare adesso, Greg?-

-Dare loro una piccola dimostrazione di forza, in fondo è quello che si aspettano.-

-Non sono sicura di capire perché darsi tanto fa fare solo per una piccola industria di strumenti ottici.-

-Stephanie De La Spiroza non è il fine ma il mezzo… uno dei mezzi per ottenere il nostro vero fine: la vendetta .-

            Un sorriso maligno si dipinge sul volto dell’uomo.

 

 

2.

 

 

            In una lussuosa villa non troppo lontano da Ginevra,[3] Meredith McCall sorride ed esclama:

-Ecco svelato l’arcano. Internet non avrà tutte le risposte ma ogni tanto qualcuna, la dà se sai cercare.-

-A che ti riferisci?- le chiede Eddie March.

-Al tuo fantasma biondo… che non è affatto un fantasma. Guarda!-

            Sul display dello Starkphone di Meredith appaiono una serie di immagini della stessa ragazza bionda dello chalet, ora su una pista di sci, poi su una spiaggia in bikini, ed ancora all’uscita di un party.

-È proprio lei!- esclama la Contessa Stephanie De La Spiroza

-L’ereditiera Jillian Cord a vari eventi mondani. Pare che divertirsi sia la sua attività preferita.-

-La figlia di Edwin Cotd.- commenta Eddie -Questo spiega la somiglianza con Janice. E così avrebbe deciso di darsi agli affari? Mi chiedo…-

            Eddie non ha tempo di finire la frase: la vetrata panoramica s’infrange di colpo e nel salone irrompe una squadra di uomini armati.

-State tutti buoni e calmi e nessuno si farà male.- dice uno di loro, il capo evidentemente.

            La risposta di Meredith è cacciare un urlo e lanciarsi contro gli avversari abbattendone uno con un calcio e disarmandone un altro con un colpo di karate.

Approfittando della sorpresa degli avversari, Eddie sferra un micidiale pugno ad uno di loro e ne afferra un altro per il bavero ma prima che possa colpirlo, una voce risuona nella stanza:

-Basta così, fermi!-

            Eddie si volta e vede due scagnozzi che tengono ferma Stephanie De La Spiroza e la minacciano con una pistola puntata alla tempia.

-Ora noi ce ne andremo con la Contessa e voi ve ne starete buoni o lei ci rimette la testa.-

            Meredith valuta l’opportunità di una reazione ma decide che è troppo rischiosa e si ferma.

-Se le torcete un capello…- comincia a dire Eddie ma il capo del commando lo interrompe:

-Non sei nella condizione di minacciare nessuno, amico, quindi risparmiati le frasi ad effetto.-

            Il gruppetto esce all’aperto e sale rapidamente a bordo di un elicottero in attesa che decolla immediatamente.-

-Maledetti bastardi!-

-Non possiamo lasciarli andare con la Contessa.- afferma Meredith.

-Certo che no. Pensano di essere stati furbi a fuggire in elicottero…- Eddie indica una figura volante che si sta avvicinando -… ma non hanno tenuto conto di Iron Man.-

 

            Ling McPherson è una bella ragazza cinoamericana che è a capo della sicurezza della Stark-Fujikawa. È stata incaricata di ritrovare la Presidente esecutiva della società, Rumiko Fujikawa, misteriosamente scomparsa dopo che una parete del suo ufficio è stata sfondata

            Ling ha svolto coscienziosamente le sue ricerche: sia l’appartamento a New York di Rumiko che gli altri luoghi che è solita frequentare non hanno segni di un suo passaggio recente. Rimane un solo posto da controllare: la tenuta della famiglia Stark a Southampton, nella Contea di Suffolk, dimora abituale di Rumiko quando Morgan Stark è negli Stati Uniti. Che i due siano amanti non è certo un segreto e Rumiko ha le chiavi di questo posto.

            Il cancello non è un problema: Ling ha il telecomando, il suo ruolo le ha concesso questo privilegio di libero accesso, si può dire.

Ling parcheggia la sua auto sportiva davanti alla villa e scende. Tutto sembra tranquillo ma un sesto senso ormai affinato da tempo le fa pensare che ci sia qualcosa che non va. Estrae la sua pistola e si avvicina alla porta. È socchiusa, quindi dovrebbe esserci qualcuno. Entra guardandosi intorno circospetta ma non può evitare che un improvviso raggio di energia la colpisca.

            Crolla a terra e non sente una voce femminile che dice:

-Stupida.-

            Sarebbe disonesto affermare che Cassandra Lang si sente sicura di sé, in realtà è spaventata ma non lo ammetterebbe mai. Suo padre è in pericolo e lei deve aiutarlo, questo è ciò che conta e poi, diciamolo francamente, è eccitatissima alla prospettiva di quell’impresa: viaggiare all’interno di un corpo umano.

-Spero che tu abbia capito bene le istruzioni.- le dice la Dottoressa Sondheim.

-Assolutamente sì.- ribadisce Cassie -Non sono mica una stupida.-

-Non l’ho mai detto e neppure pensato ma tu non hai ancora l’età per guidare un’auto ed io sto per farti pilotare una navicella avveniristica e per giunta microscopica. Se qualcosa andrà storto, avrò te ed Ant Man sulla coscienza.-

-Ce la farò, devo. Ne va della vita di…-

-Di tuo padre? Non fare quella faccia: so da tempo chi è Ant Man e capire chi sei tu è stato semplicissimo. Non preoccuparti: come si dice in questi casi, il tuo segreto è al sicuro con me.-

-Mi fido di lei, Dottoressa, possiamo cominciare adesso?-

            La Dottoressa Sondheim sospira e risponde:

-Sì, possiamo cominciare.-

            In seguito Cassie, o Ant Girl, se vogliamo chiamarla così, ricorderà con chiarezza solo l’ebbrezza di diventare infinitamente piccola, come sia arrivata al posto di guida della micro navicella inserita in una siringa rimarrà per sempre vago ed impreciso.

-Sono pronta.- dice

<<Allora si parte.>> replica Erica Sondheim.

Lo stantuffo della siringa viene premuto e per un istante Cassie Lang si sente come se le avessero dato un calcio nel sedere.

 

 

3.

 

 

            L’elicottero dei rapitori di Stephanie De La Spiroza è veloce, ma non abbastanza per competere con l’armatura di Iron Man. Eddie March ha avuto tutto il tempo di indossarla e raggiungere il velivolo.

Ora medita sul da farsi. Il suo istinto lo spingerebbe ad assalire l’elicottero, liberare Stephanie e portarla al sicuro ma sarebbe anche interessante vedere dove la portano e magari da chi.

            Aziona il suo comunicatore con distorsore vocale e fa una chiamata:

<<Qui è Iron Man, mi sente Miss McCall?>>

<<Forte e chiaro, ma puoi anche chiamarmi Meredith… Eddie.>>

<<Niente nomi veri mentre ho l’armatura. So che questa conversazione è protetta, Tony fa sempre le cose per bene, ma preferisco non fidarmi del tutto.>>

<<Capisco ed approvo. Li hai raggiunti?>>

<<Sono alle loro spalle. Sarebbe facile irrompere all’interno, liberare la Contessa ed andarcene dopo aver fatto un po’ di danni, però…>>

<<Però?>>

<<Se li seguo senza farmi vedere, potrebbero portarmi da chi li ha ingaggiati e potremmo sistemare anche lui… o lei… una volta per tutte.>>

<<Ottimo piano. Sapevo che oltre che di bei muscoli eri dotato un cervello di prim’ordine.>>

<<Troppo buona. Adesso metto l’armatura in modalità stealth e gli sto alle costole.>>

<<Io ti sono dietro in auto. Sto seguendo il tuo segnale sulla frequenza che mi hai dato.>>

<<Da sola? Credi che sia il caso?>>

<<So cavarmela benissimo, avvertirò le autorità al momento opportuno, tranquillo.>>

            Eddie sospira ma non replica. Prosegue l’inseguimento finché l’elicottero non si abbassa verso un complesso di edifici in muratura in cima ad un picco,

            Sembra il rifugio di un cattivo bondiano, pensa, chissà che non sia proprio quello che mi aspetta? Lo scoprirò presto.

Aspetta che l’elicottero sia atterrato e che gli occupanti con l’ostaggio siano scesi, poi si tuffa verso il basso.

 

La tensione nella stanza è decisamente evidente così come è evidente che tutti i presenti preferirebbero essere altrove e la cosa è molto interessante, pensa il giovane chiamato Philip Stark mentre entra nell’ufficio di Rae Lacoste, seduta con aria cupa alla sua scrivania

-Ti ringrazio di essere venuto.- gli dice James Rupert Rhodes decisamente a disagio.

-Figurati! In fondo cosa avevo da fare a parte dirigere un impero multinazionale dopo la misteriosa scomparsa del suo Presidente?- replica, sarcastico, il figlio di Tony Stark -Devo ammettere che la tua richiesta mi ha incuriosito. Perché dovevo venire io qui, alla Stark Tower? Perché non potevi venire tu alla Stark-Fujikawa?-

-Si tratta di un… di una faccenda molto delicata… e personale -

-Ovvero?-

-Si tratta di un video che è stato spedito a noi tre.- spiega la bionda Rae Lacoste indicando oltre a suo marito anche la Dottoressa Glenda Sandoval -Vogliamo impedirne la diffusione.-

-Ed anche risalire a chi l’ha inviato.- precisa Rhodey -Pensi di poterci riuscire?-

-Chiederesti a Leonardo se sa dipingere?- ribatte Philip -Certo che posso farlo, la vera domanda è: perché dovrei?-

-Perché siamo abbastanza disperati da chiedertelo pur sapendo che ci sbatterai la porta in faccia, ti basta come motivo?- ribatte Rae.

            Il giovane la guarda abbozzando un sorriso e le chiede:

-Fin dove saresti disposta ad arrivare per farmi accettare, Mrs. Rhodes?-

-Lacoste, prego.- precisa lei -Quanto a fino a quanto sarei disposta ad arrivare… fissa tu il limite.-

            Il giovane rimane silenzioso per un po’, poi dice:

-Ok, lo farò. Ora fatemi vedere quel video.-

-È proprio necessario?- protesta Glenda Sandoval -È… è molto imbarazzante e poi…-

-Doveva pensarci prima di mettersi in certe situazioni, Dottoressa.- replica acidamente Rae.

            Si alza in piedi e porge il suo Starkphone a Philip dicendo:

-Guarda pure e spero che ti diverta.-

            Jim Rhodes sospira .

 

            Ant Man vede avvicinarsi la navicella e nel suo casco risuona la voce di sua figlia:

<<Ciao papà. Pensi di farcela a raggiungermi?>>

-Ci posso provare, piccola.- replica lui -Cerca di arrivare più vicina che puoi.-

<<Ci ha già pensato Andromaca, è lei che guida.>>

-Andromaca? Oh già, dimenticavo la mania di Tony per la Grecia antica ok, arrivo.-

Secondo un vecchio modo di dire, il sangue è più denso dell’acqua, ebbene: è vero come deve constatare Scott Lang mentre nuota controcorrente riuscendo a raggiungere la navicella. Un portello si apre facendolo entrare in una camera stagna che fa defluire il sangue. Getti di schiuma lo colpiscono ripulendo il suo costume e getti d’aria calda lo asciugano. Solo allora una porta si apre facendolo entrare nella cabina di pilotaggio.

-Papà!- esclama Cassie Lang gettandogli le braccia al collo -Ero così in ansia!-

-Sto bene adesso.- le dice lui -Non avrei voluto coinvolgerti, ma ormai sei qui. Da quanto hai ripreso i tuoi poteri?-

-Un paio di settimane. Io… aspettavo il momento giusto per dirtelo.-

            Scott fa una smorfia. Il momento giusto poteva anche non arrivare mai ma non è il caso di pensarci proprio adesso.

-Facciamo rotta verso il cuore.- dice -Abbiamo un lavoro da fare.-

 

 

4.

 

 

            Philip Stark solleva lo sguardo dal display dello Starkphone di Rae Lacoste e con un sorrisetto insolente dice:

-Però, non immaginavo che fosse così caliente Dottoressa Sandoval, i miei complimenti.-

            Glenda Sandoval abbassa la testa e se potesse, sprofonderebbe all’istante nel pavimento. Rae avvampa e se potesse incenerire con lo sguardo, quasi nessuno dei presenti sarebbe salvo. Quanto a Jim Rhodes, è decisamente sbrigativo:

-Piantala di dire idiozie e trova un modo per bloccare la diffusione del video e scoprire da dove arriva.-

            Il giovane conosciuto negli ambienti degli hacker col nome di Corvo fa un’alzata di spalle e replica:

-Oh, quello? L’ho già fatto… o credevate davvero che stessi perdendo tempo a guardare uno stupido video porno?-

-E allora?- chiede con evidente impazienza Rae.

-E allora, il nostro amico o amica è davvero in gamba: ha fatto rimbalzare il segnale da decine di server in tutto il mondo per coprire le sue tracce, ma io sono ancora più in gamba. Ho individuato il computer da cui è partito il video e l’ho infettato con un virus di mia invenzione che cancellerà automaticamente il video non appena tenterà di diffonderlo. Certo, questo non elimina al 100% la possibilità che qualcuno abbia già copiato il file e lo distribuisca ma è comunque un passo avanti.- 

Glenda mormora:

-Grazie.-

-Un giorno mi ripagherà, Dottoressa, tutti voi lo farete. Devo solo decidere come e quando.-

-Che puoi dirci degli autori di questa bravata?- chiede Rae,

-C’è di mezzo un hacker molto bravo, quasi al mio livello , questo è certo. Non per realizzare il video ovviamente, quello lo sa fare chiunque, ma per creare la rete di protezione e per superare le misure di sicurezza degli Starkphone. Ce n’erano tre o forse quattro capaci di farlo: uno sono io naturalmente, una ora lavora per l’F.B.S.A. a Los Angeles, un’altra è semplicemente scomparsa, la chiamavano Skye e nessuno sa che fine ha fatto, anche se io ho qualche sospetto[4], ma non ha molta importanza, perché non è stata nessuna di loro due ne sono sicuro. Non so dirvi molto del quarto. Nessuno di noi ha mai incontrato gli altri, a quanto ne so o ne conosce la faccia o il vero nome.-

-E allora che puoi dirci?-

-Posso dirvi dove si trova il computer da cui lavora.-

-E dov’è?- incalza Rae.

            Philip Stark guarda i suoi interlocutori, fa un largo sorriso e risponde:

-Avete mai sentito parlare di Santa Providencia?-

 

            Nelle Alpi Svizzere un Iron Man scende verso la costruzione in muratura dove hanno appena portato Stephanie De La Spiroza.

È protetto da un dispositivo che lo rende invisibile sia ai dispositivi elettronici che all’occhio umano. Ha una durata limitata ma comunque sufficiente ad arrivare fin lì e una volta che sarà sceso, non avrà più importanza, pensa Eddie March.

            Improvvisamente delle feritoie si aprono sulla parete e ne escono dei cannoncini che fanno subito fuoco contro di lui.

            Preso di sorpresa Eddie viene colpito e mentre cade e ritorna visibile pensa: mi hanno scoperto, ma com’è possibile?

 

            Non molto lontano da lì, Meredith McCall, a bordo di una Ferrari California, si trova di fronte ad un problema apparentemente insormontabile: non c’è più la strada, è impossibile proseguire in auto. A quanto sembra, il posto dove hanno portato Stephanie De La Spiroza è raggiungibile solo volando o con la funivia che sembra in disarmo. C’è una terza alternativa, però ed è ora di usarla.

            Meredith preme un pulsante sul cruscotto e le ruote dell’auto si sollevano in posizione orizzontale mentre l’auto stessa si solleva. .

            Meredith sorride e mormora:

-Grazie del prestito, Tony.

 

 

5.

 

 

            Ling McPherson si risveglia e scopre di trovarsi letteralmente in una brutta posizione: è ammanettata ad un letto ed è in mutandine e reggiseno. Chi le ha fatto questo scherzetto evidentemente voleva essere sicuro che lei non si liberasse tanto presto.

            Le ci vorrà del tempo ma in qualche modo riuscirà a liberarsi, pensa la giovane cinoamericana. Quel che le è successo prova oltre ogni dubbio che a Rumiko Fujikawa è successo qualcosa di grave.

Perché non l’hanno uccisa o portata da un’altra parte come prigioniera? Si chiede ancora Ling. Sarebbe stato più semplice di questa sceneggiata.

Improvvisamente sente un odore inequivocabile: fumo. Il suo aggressore ha appiccato un incendio e l’ha lasciata a bruciare viva. Deve liberarsi a tutti i costi, deve.

 

            Pepper Potts osserva Tony Stark ancora profondamente addormentato. Ne hanno passate così tante insieme dai tempi in cui lei era solo la sua segretaria e ci hanno messo così tanto tempo per diventare una coppia che le cose non possono, non devono andare male proprio adesso.

-Andrà tutto bene , vedrai.- le dice Happy Hogan -Il capo è un osso duro.-

            Pepper sorride suo malgrado.

-Smetterai mai di chiamarlo capo, Happy?- replica accennando un sorriso.

-Sai com’è, le vecchie abitudini sono dure a morire. Per esempio, io mi preoccupo ancora per te.-

-Non è necessario, Happy. Non sono più una damigella in pericolo.-

-Non lo sei mai stata. Eri tu quella forte nel nostro matrimonio.-

-Non abbastanza da salvarlo, però.-

-Non puoi combattere contro il destino -

-Sei diventato filosofo adesso?-

-Solo più vecchio, solo più vecchio.-

            Non lo siamo tutti? Pensa Pepper.

 

            La navicella corre rapida lungo il flusso sanguigno di Tony Stark come un salmone che risale la corrente impetuosa. Attraverso un monitor gli occupanti possono vedere il panorama intorno a loro.

-È… incredibile!- esclama Cassie Lang.

-Già.- concorda suo padre -Il corpo umano è davvero una macchina complessa e meravigliosa ma questo non è un tour guidato, abbiamo un lavoro da fare, quindi facciamolo e poi torniamo alle nostre vite, tu specialmente.-

-Tu sei contrario a che io faccia la supereroina, non è vero?-

-Quale genitore sarebbe contento di sapere che sua figlia rischia la vita ogni giorno? Detto questo, non credo di essere in grado di impedirti di fare alcunché ormai. I Vendicatori hanno iniziato un programma di addestramento per aspiranti supereroi, potresti seguirlo.-

            Prima che Cassie possa rispondere, sul monitor appare la vista più incredibile della loro vita: il cuore pulsante di Tony Stark, che dalla loro prospettiva appare decisamente grande

            Cassie è a bocca aperta senza parole, poi, improvvisamente si scuote quando sullo schermo appare qualcosa in avvicinamento.

-Cos’è quello?- esclama la ragazzina.

            All’inizio sembra una massa indistinta, ma presto appare chiaro che sono migliaia, forse milioni di nanomacchine che si stanno assemblando in una forma letale, quella di un robot umanoide. .

-Credo che sia quello che stavamo cercando…- risponde Scott Lang -… ma è lui che ha trovato noi!-

            Dalle braccia del robot parte una doppia scarica di energia diretta verso la navicella.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Non molto da dire su quest’episodio, quindi non perdiamo tempo:

1)    Confesso che era mia intenzione concludere la storyline del viaggio nel corpo di Tony Stark in quest’episodio ma la carne al fuoco era troppa e non volevo rovinarla con qualcosa di affrettato e così, appuntamento al prossimo episodio per l’atto conclusivo di questa piccola saga.

2)    Jillian Cord è una mia creazione originale ma l’identità del suo complice, quando sarà rivelata,potrebbe sorprendervi. -_^

Nel prossimo episodio: un video compromettente, un rapimento in Svizzera, una microscopica minaccia alla vita di Tony Stark. Potrebbe esserci un’unica mente dietro questi eventi? War Machine è intenzionato a scoprirlo ma nel frattempo la sua vita privata sta crollando a pezzi. Cosa riserva il futuro a lui ed agli altri membri del nostro cast? Scopritelo qui con noi.

 

 

Carlo

           



[1] Un riassunto stringato di eventi dell’ultimo episodio.

[2] Vedi la saga ancora incompiuta di Ant Man nella serie omonima

[3] Capitale del Cantone omonimo della Svizzera e sede di molte organizzazioni internazionali per chi non lo sapesse. -_^

[4] Noi, invece, abbiamo delle certezze. -_^